La Storia del Passo Brocon
Strada impero austrougarico
Grande guerra
Pionieri del Passo brocon
Monumento ai caduti
Giro d'Italia
Molto importante negli anni precedenti e ancora tutt'oggi è il pascolo delle nostre montagne ricche di malghe dove il nostro latte viene portato in produzioni di formaggi doc. (grana padano e asiago). Il nostro passo nella storia ha avuto una grande importanza strategica della prima guerra mondiale, ancora adesso si trovano gallerie, trincee, e qualche reperto archeologico.Qui di seguito vi raccontiamo un pò di storia della nostra località.Fino a prima dell'ultima guerra mondiale la presenza dell'uomo su questi monti era intensa e le attività produttive pascolo-forestali estese in tutte le valli circonvicine. Alcuni dati significativi ci vengono dal Perini (1885) riguardo alle capacità recettive di alcune malghe: malga Tolvà "capace di 100 bovini, 1500 pecore, e 30 capre"; malga Orena "capace di 60 bovini e 1040 pecore"; malga Viose "capace di 100 bovini, 740 pecore". Oggi di tutto questo rimane ben poco. Fino al 1908, anno in cui fu terminata ed inaugurata l'attuale strada del Passo Brocon ancora sotto il governo austriaco, l'unica via di comunicazione tra Castello Tesino ( Trentino ) e la Valle del Vanoi e di Primiero era la mulattiera delle "Scale" (ancora oggi interessantissima e trascurata escursione a piedi dai "Magri" al passo).Doveva essere una via importante e frequentata se già allora (1877) al passo c'era "la sospirata osteria del Brocon, in cui potete finalmente rifarvi delle fatiche della lunga salita ed apparecchiarvi per l'ardua discesa per Canale" (dott. Fortunato Frattini, -"Da Castel Tesino a Canal s. Bovo pel monte Brocon":
Annuario S.A.T.1877 pag. 38) e se "la provincia pagava in quei tempi all'oste tale Valline Antonio Marciolato, una sovvenzione annua di 50 fiorini per favorire la sua presenza in tutte le stagioni." (da Cime di Tolvà-Busnardo Giuseppe, Bollettino S.A.T. 1981 I trimestre)."
Cito da Giuseppe Busnardo: "Un cenno d'obbligo va fatto alla grande guerra. Le operazioni investirono in modo brutale i paesi della Valle del Vanoi, poiché il fronte fra il 1915 ed il 1917 era inchiodato sulle vicine cime del Lagorai (Cauriol, Cardinal, Cece... allora chiamate "Alpi di Fassa"); le nostre vette perciò ne furono toccate solo marginalmente.
La zona all'inizio delle ostilità, si trovava sotto il dominio austriaco e venne rapidamente occupata nell'estate del 1915 dalle truppe italiane, divenendo per due anni solo una sicura seconda linea.
Gli ampi resti di opere militari che vi si trovano ancora oggi testimoniano il lavoro di consolidamento di queste posizioni subalterne, ma ad immediato ridosso di un fronte difficile". La mulattiera e la trincea sul cui tracciato si snoda il "Trodo dei fiori", fanno parte di queste opere militari; e con ogni probabilità sono state costruite dai soldati del battaglione della 58° fanteria che occuparono Castello Tesino il 30 maggio 1915, a seguito della fulminea quanto incruenta avanzata dell'esercito italiano.
Questa strada camionabile fu messa in opera dall' Austria esclusivamente a scopo militare.
Nel 1903 I'ltalia aveva iniziato la costruzione del Forte di Cima Campo, immediatamente a ridosso del confine con I' Austria. Esso avrebbe dovuto dominare tutta la zona del Tesino, della Valsugana fino a Levico e del Brocon, con cannoni a lunga gittata. Per fronteggiare la fortificazione, allora di enorme importanza, l'Austria possedeva i lontani forti di Busa Verle sull'altipiano di Vezzena. Per poter proteggere il traffico militare anche verso Primiero, progettò una camionabile che si snodasse in terreno coperto, irraggiungibile dai cannoni italiani. Il suo percorso avrebbe agevolato rapidi spostamenti di truppe, vettovaglie e materiale bellico ed avrebbe costituito la spina dorsale di un sistema di fortificazioni dal Tesino a Fiera di Primiero, collegate da strade secondarie, che diramandosi da essa, avrebbero raggiunto le cime di Picosta, del Col della Zimogna, di Agaro e i versanti del Vanòi. L' Austria mascherò il carattere militare del futuro stradone affidandole il progetto e la costruzione al Ministero dei Lavori Pubblici, anziché a quello della Guerra e ... chiamando i Comuni a parteciparvi con un contributo.
Già nella primavera del 1905 numerose squadre di geometri e ingegneri austriaci picchettarono il tracciato. Nel tardo autunno dello stesso anno il progetto fu ultimato e presentato ai Comuni della zona, chiamati a contribuire alla spesa in rapporto alle loro possibilità finanziarie ed ai vantaggi che sarebbero loro derivati.
Il contributo dei Comuni, dopo lunghe trattative col Capitanato di Borgo e la Luogotenenza di lnnsbruck, fu fissato in 150.000 corone, di cui 50.000 accollate al nostro Comune, considerato il più ricco ed il più avvantaggiato (la maggior parte della strada avrebbe attraversato il suo territorio). Canal San Bovo, Mezzano, lmer, Fiera di Primiero e 10 stesso Cinte (in relazione ai suoi possedimenti nella zona del Brocon) avrebbero corrisposto le rimanenti 100.000 corone. Il progetto presentato ai Comuni prevedeva che il primo tratto raggiungesse il valico del Brocon attraversando le zone di Fradea - Forche e Marande (l'attuale tracciato). Castel Tesino, Cinte e Canale osservarono che il tragitto avrebbe potuto essere accorciato di almeno cinque chilometri se si fosse seguita la mulattiera delle Scale. Sia Castello che Cinte ne avrebbero avuto ulteriori vantaggi per il migliore sfruttamento dei boschi del Parpezze, Pisternon, Coazzo e Dotessa.Tre delegati del nostro paese in rappresentanza dei Comuni consociati andarono a Vienna per esporre al Ministero dei Lavori Pubblici i loro interessi. La proposta fu respinta perché «ragioni militari» prevedevano che uno stradone per le Scale sarebbe stato esposto al tiro diretto dei cannoni del nuovo forte di Cima Campo e di altri eventuali batterie dislocate sul versante italiano del Coppolo. I delegati compresero che era inutile insistere! Il secondo tratto dello stradone, dal valico a Canale, doveva proseguire con un solo tornante all Arpàco lungo la dorsale del Piancavalli, raggiungendo la zona dell'attuale Albergo. Di lì, con una serie di tornanti costruiti nel sottostante vallone, avrebbe collegato direttamente Cainari e Ronco con il fondovalle.
Come l'albergo Piancavalli fu costruito nel posto sbagliato!
Frazione di Cainari era allora Alessandro Stefani.Uomo intelligente e perspicace comprese che un albergo, costruito davanti allo stradone sarebbe stato frequentato d' obbligo da tutti i passeggeri del futuro servizio di posta, dai guidatori delle vetture a cavalli per il trasporto delle merci e dagli eventuali... turisti!
Iniziò la costruzione dell' Albergo proprio nel punto migliore, dove la strada avrebbe incrociato il tratto pianeggiante, prima di discendere verso il vallone. La sua intenzione era di ultimare l'albergo prima che si desse il via ai lavori per il nuovo stradone, che erano previsti per la primavera de11906. In quell'anno era stato infatti iniziato lo sbancamento del tronco Casteltesino -Forche. In giugno un'altra impresa diede l'avvio al tratto VaI Calgeròle - Brocon.
Nello stesso periodo giunse da Vienna un gruppo di ingegneri, che dopo qualche sopralluogo modificò il tracciato dal Brocon a Cainàri, scegliendo l'attuale percorso lungo il versante orientale del Pizzo degli Uccelli ed i rocciosi pendii di Colmandro, del «Boàl de le Partìe» e della Cantoniera, saltando le frazioni di Cainari e Ronco. Per raggiungerle bisognava servirsi, come oggi, di strade secondarie.
Anche l' Albergo Piancavalli, con grande disappunto di Alessandro Stefani, rimase, cento metri al di là dello stradone. Per fortuna il posto è così bello, visibilissimo dallo stradone ed accogliente che Alessandro Stefani non ebbe a pentirsi. Tutti sostavano volentieri nel suo Albergo. Egli vi trasferì la famiglia, che per molti anni offri ai clienti una genuina, semplice, affettuosa ospitalità.(Chi non ricorda il piacere delle serate fra amici di caccia, le partite di bocce sul piazzale, le colazioni mattutine presso la grande "fornella" della cucina, i racconti intorno al focolare della Brigida, la gioiosa accoglienza dell'Erminia e della Emma. Racconto tratto dal libro " I racconti di Castel Tesino ")
Nel 1908 il nuovo stradone era ultimato, con un percorso effettivo, da Tesino a Primiero di 45 chilometri. Per ricordarne la costruzione le ditte appaltatrici eressero al Passo un Monumento in granito a forma di obelisco, attorniato da una aiola selciata. Sul basamento posero una targa in bronzo con un elogio all'lmperial Regic Governo ed i loro nomi . Amedeo Boso, Celestino Sordo e Giuseppe Zampiero. Lo stesso monumento fu utilizzato dal Comando Militare Italiano per ricordare gli Alpini travolti da una valanga nel 1916. Quaranta anni dopo il cav. Marchin Busarello provvide a rimodernarlo con contributo del!' Associazione Nazionale Alpini. L'inaugurazione solenne fu celebrata il giorno della madonna d'agosto del 1908. Vi parteciparono i rappresentanti del Governo e dell'Esercito austro-ungarico, che giunsero al passo con tre automobili. I rappresentanti del Governo erano in tenuta di gala e così le loro signore. Accorse un gran numero di gente (a piedi) da Castello. Cinte, Cainari, Ronco e Canale. Sul
piazzale, antistante il monumento fu celebrata una messa solenne su un inghirlandato altare da campo, mentre sventolava da un lato la bandiera gialla e nera degli Asburgo. Vennero pronunciati lunghi altisonanti discorsi d'occasione in tedesco ed altri, in italiano. Finalmente cominciarono a suonare le bande musicali di Castello, di Primiero e così terminò il tedio delle precedenti cerimonie. Mai tanta gente vestita a festa si era raccolta al passo Brocon ! Sembrava un giorno di sagra con bancarelle di vino, gassose, birra, pane formaggio, salame e angurie. Da Trento era arrivato anche un carro con cestini da viaggio contenenti sandwich d'arrosto e di speck. la bottiglietta del vino. una fetta di torta e... gli stuzzicadenti ! C'era perfino il gelataio, che però finì subito i sorbetti. Giunse al passo anche l'auto rossa del Tomaselli, era l'unica automobile della Valsugana. Per arrivare ai 1600 metri del Passo aveva compiuto innumerevoli soste perchè l'acqua del radiatori continuava a bollire.
"L'anno seguente, desiderando pubblicizzare la nuova strada costruita nel Tirolo Meridionale, l' Associazione Automobilistica Austriaca organizzò una corsa a lungo percorso: Vienna - Fiera di Primiero. Vi parteciparono dodici automobili private. Sei concorrenti ruppero le vetture fra Vienna ed lnnsbruck. Altri due fusero il motore lungo la salita del Brennero. Un altro si ritirò fra Bolzano a Trento. Le ultime tre macchine in lizza giunsero alla Barricata di Strigno distanziate l'una dall'altra di molte ore. Sulla salita per Bieno una delle vetture si incendiò, sicché la prima, che pareva dover vincere la corsa, giunse a Castello dopo tre giorni dalla partenza. L'altra arrivò il giorno dopo. Dai giornali locali si seppe poi che una delle due s'era definitivamente fermata sulla salita della Gobbera e che a Primiero era arrivato solo un concorrente. (L'ultimo che era passato per Castello). La corsa era durata quattro giorni.
Quattro anni dopo l'inaugurazione della strada del Brocon, il Genio Militare Austriaco iniziò la costruzione di una rete stradale di confine, che collegasse rapidamente le nuove fortificazioni che intendeva opporre al Forte di Cima Campo in una eventuale guerra contro l'Italia. Anche se a quest'ultima era legata dal trattato della Santa Alleanza, il governo austriaco non poteva.
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